TUTTI I DIRITTI PER TUTTI

 

  Il 10 dicembre 1948,
sull’onda dell’indignazione per gli orrori e le atrocità commesse durante la
seconda guerra mondiale, venne firmata a Parigi la Dichiarazione
Universale
dei Diritti Umani. Per la prima volta
nella storia, le nazioni riconoscevano insieme quei valori di libertà, giustizia,
uguaglianza e universalità dei diritti che si erano affermati con la lotta al
nazifascismo ed al colonialismo.

            “Mai più” si disse. Purtroppo
la storia è andata diversamente. I diritti umani sono stati e sono
costantemente violati in ogni parte del 
mondo. Oggi con la grave crisi economica a livello mondiale c’è il
rischio concreto che questi diritti vengano ancora di piu’ calpestati: dai governi
per mantenere i privilegi di pochi attraverso scorciatoie autoritarie, e dai
semplici cittadini che – presi dalla paura – sfogano la loro frustrazione e
rabbia nei confronti dei diversi e dei più deboli.

            Per ricordare, pertanto, il sessantesimo
anniversario
della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è stata indetta
una iniziativa a Piazzale Ostiense, in un luogo simbolico della
lotta per la libertà, che sviluppi le suggestioni suggerite dal monumento
“Tutti potenziali bersagli”
installato il 25 aprile 1995 in occasione dei festeggiamenti
del cinquantesimo anniversario della Liberazione.

            Il
monumento è dedicato a tutte le vittime del fascismo e del razzismo dall’inizio del secolo scorso ad oggi, per
non dimenticare la barbarie che ha caratterizzato anche la storia del nostro paese.

Per le sue caratteristiche
l’opera è un formidabile “segnale” che stimola un viaggio nella memoria,
rappresenta un monito alle nuove generazioni, invita i passanti a riflettere
sulle conseguenze della negazione dei diritti umani, delle persecuzioni e delle
discriminazioni.

    Ideato e realizzato da un gruppo di attivisti che per scelta politica e artistica decisero di rimanere anonimi e esterni al mercato, nell’intento di consegnarlo ad un immaginario collettivo il più ampio possibile. Ottenne il sostegno di associazioni di base, centri sociali e case occupate di Roma, Milano, Ostia e Seregno  che si impegnarono a raccogliere i fondi necessari.


    Non a tutti piacque. Alcuni ne chiesero la rimozione ma il monumento fu difeso da una vasta mobilitazione popolare, da intellettuali, artisti, ex deportati, da numerose associazioni.

    Oggi, dopo tanti anni, l’opera è diventata patrimonio artistico dell’intera città, attraversata, visitata e  fotografata da cittadini e  turisti. Ma si presenta anche in uno stato di degrado. E per questo motivo è stata lanciata la campagna popolare “Adotta un monumento antirazzista. Adotta un monumento antifascista” allo scopo di promuovere il suo restauro e la sua valorizzazione e a cui hanno già aderito numerose associazioni, cittadini artisti, scuole del territorio.

    L’opera, realizzata in ferro, acciaio e bronzo, è costituita da cinque sagome per il tiro al bersaglio con le mani legate dietro la schiena. Esse rappresentano le cinque principali tipologie di persone vittime dei nazifascismi identificate, sul lato posteriore delle sagome, dagli infami simboli a loro assegnati nei campi di sterminio: triangolo rosa se omosessuale, triangolo blu se immigrato, triangolo marrone se zingaro, stella gialla a sei punte se ebreo, triangolo rosso se politico. Il monumento è collocato allo stesso livello della pavimentazione del marciapiede, calato nella realtà quotidiana di ognuno di noi. Le cinque sagome a grandezza naturale sono state ricavate dal taglio di una lastra in acciaio, la cui rimanenza posta parallelamente alla fila delle sagome fa da sfondo al monumento stesso. Le parti vuote di questa lastra, dovute al taglio delle sagome, sono state riempite con una lamiera in acciaio inox che funge da specchio sul quale si riflettono sia i passanti sia le sagome stesse, determinando un potente effetto visivo che intende risvegliare la coscienza critica sui pericoli del fascismo e del razzismo e la consapevolezza che chiunque può diventare bersaglio dei pregiudizi e delle discriminazioni. 

In questo luogo pubblico, attraversato quotidianamente
da migliaia di persone, il 10 dicembre si vivranno momenti di diffusione ed
informazione sui diritti umani, di lettura collettiva dei trenta articoli della
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, accompagnati da racconti,
testimonianze su episodi più o meno recenti di violazione dei diritti umani, ma
anche da pensieri e suggestioni per immaginare un “altro mondo possibile”. 

Vi invitiamo pertanto ad aderire e partecipare.

Per maggiori informazioni:  potenzialibersagli@anche.no

 

Programma

 

Mattina: incontro con le scuole del territorio del XI e
del I Municipio.

 

Pomeriggio dalle ore 16.30 alle 19.30:

 

Testimonianze e lettura collettiva della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,
    diffusione presso la Stazione Metro Ostiense e Ferrovia Roma Ostia Lido di materiale informativo
    sulla Dichiarazione e realizzazione di videointerviste ai passanti.

Proiezione del film collettivo ALL HUMAN RIGHTS FOR ALL – Sguardi del cinema italiano sui diritti umani –
    composto da 30 cortometraggi ispirati ai 30 articoli della Dichiarazione,
    affidati a giovani ed affermati registi italiani, a cura dell’Associazione Rinascimento

Proiezione video: The Universal Declaration of Human Rights di Seth Brau
    a cura dell’Human Rigts Action Center

Proiezione dei tre video vincitori del concorso “Uno spot per i diritti umani
    realizzato dal Coordinamento Campagna Human Right Day 2008

 
    Concert/azione del Ponentino Trio

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